The Rocky Horror Picture Show
Regia: Jim Sharman
Attrici e attori: Tim Curry, Susan Sarandon, Barry Bostwick, Richard O’Brien, Meatloaf.
Genere: Musical; Paese: Transylvania;
Durata: 100 min; Anno: 1975
In
una notte buia e tempestosa, Brad e Janet – interpretata da Susan Sarandon -
una coppia di fidanzatini di buona famiglia, noiosi e casti, si trovano con
l’auto in panne e bussano alla porta di uno spettrale castello per chiedere
soccorso e fareuna telefonata. I due vengono accolti dall’infido maggiordomo
Riff Raff, interpretato da Richard O’Brien - autore dell’omonima commedia
musicale - e restano prigionieri dell’eccentrico e bisessuale dottor
Frank-N-Furter (in realtà un extraterrestre proveniente dal pianeta Transexual
della galassia Transylvania) che li fa assistere alla nascita della sua nuova
creatura, un muscoloso e attraente ragazzo dal viso d’angelo in grado di
soddisfare tutti i suoi desideri erotici. Il dottor Frank, infilandosi prima
nel letto di Janet e poi di Brad, svezza i corpi dei due fidanzatini che
scoprono la loro sessualità, in un percorso di liberazione e accettazione del
desiderio che li trasforma da timidi figli dell’America borghese in due
creature in grado di interpretare e diffondere la sua visione esistenziale, la
ricerca del piacere assoluto. Il film diventa sempre più surreale, fino a
rivelare che l’androgino e bizzarro dottor Frank è semplicemente diverso, fuori
da questo mondo…
Lo scienziato (Tim Curry) è un personaggio molto ambiguo: maschile nell’aspetto
fisico - soprattutto negli slip attillati dove mette in mostra i genitali - ma
oltrepassa il limite di ciò che è consentito agli uomini: indossa abiti
femminili, perle al collo e un trucco molto pesante, non scimmiottando tuttavia
la femminilità, ma celebrando la possibilità di muoversi tra due generi
differenti. I due fidanzatini rappresentano invece tutte le convenzioni
possibili, la loro è un’esistenza senza erotismo, in quanto nella società da
cui provengono il desiderio è considerato peccato e il sesso può esistere sono
dopo il matrimonio.
Nel 1975, in una società
che solo allora cominciava a conoscere la comunità LGBTQIA+, Jim Sharman con
The Rocky Horror Picture Show realizza un film che ribalta tanto il genere
cinematografico quanto gli stereotipi di genere, intesi come costruzione culturale
attorno all’idea di maschile e femminile: è un musical, con una colonna sonora
accattivante e coinvolgente, pervaso da un mix di commedia, horror
fantascientifico e situazioni grottesche che non poteva non diventare un
intramontabile classico della filmografia queer. D’altronde anche il Frankestein
di Mary Shelley a cui il film fa riferimento, a partire dal nome del
dottore, occupa un posto di rilievo nella letteratura queer: il figlio creato
da Victor Frankestein è un “mostro” che non trova uno spazio vitale secondo le
categorie del consentito, e viene quindi spinto al margine, nel territorio
della stranezza e della bizzarria, in una parola della queerness.
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