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 Programma 2024-2025 - Genere & generi                                               
 

The Rocky Horror Picture Show

 

Regia: Jim Sharman                                                                                                                 

Attrici e attori: Tim Curry, Susan Sarandon, Barry Bostwick, Richard O’Brien, Meatloaf.

Genere: Musical; Paese: Transylvania; Durata: 100 min; Anno: 1975

 

In una notte buia e tempestosa, Brad e Janet – interpretata da Susan Sarandon - una coppia di fidanzatini di buona famiglia, noiosi e casti, si trovano con l’auto in panne e bussano alla porta di uno spettrale castello per chiedere soccorso e fareuna telefonata. I due vengono accolti dall’infido maggiordomo Riff Raff, interpretato da Richard O’Brien - autore dell’omonima commedia musicale - e restano prigionieri dell’eccentrico e bisessuale dottor Frank-N-Furter (in realtà un extraterrestre proveniente dal pianeta Transexual della galassia Transylvania) che li fa assistere alla nascita della sua nuova creatura, un muscoloso e attraente ragazzo dal viso d’angelo in grado di soddisfare tutti i suoi desideri erotici. Il dottor Frank, infilandosi prima nel letto di Janet e poi di Brad, svezza i corpi dei due fidanzatini che scoprono la loro sessualità, in un percorso di liberazione e accettazione del desiderio che li trasforma da timidi figli dell’America borghese in due creature in grado di interpretare e diffondere la sua visione esistenziale, la ricerca del piacere assoluto. Il film diventa sempre più surreale, fino a rivelare che l’androgino e bizzarro dottor Frank è semplicemente diverso, fuori da questo mondo…
Lo scienziato (Tim Curry) è un personaggio molto ambiguo: maschile nell’aspetto fisico - soprattutto negli slip attillati dove mette in mostra i genitali - ma oltrepassa il limite di ciò che è consentito agli uomini: indossa abiti femminili, perle al collo e un trucco molto pesante, non scimmiottando tuttavia la femminilità, ma celebrando la possibilità di muoversi tra due generi differenti. I due fidanzatini rappresentano invece tutte le convenzioni possibili, la loro è un’esistenza senza erotismo, in quanto nella società da cui provengono il desiderio è considerato peccato e il sesso può esistere sono dopo il matrimonio.

Nel 1975, in una società che solo allora cominciava a conoscere la comunità LGBTQIA+, Jim Sharman con The Rocky Horror Picture Show realizza un film che ribalta tanto il genere cinematografico quanto gli stereotipi di genere, intesi come costruzione culturale attorno all’idea di maschile e femminile: è un musical, con una colonna sonora accattivante e coinvolgente, pervaso da un mix di commedia, horror fantascientifico e situazioni grottesche che non poteva non diventare un intramontabile classico della filmografia queer. D’altronde anche il Frankestein di Mary Shelley a cui il film fa riferimento, a partire dal nome del dottore, occupa un posto di rilievo nella letteratura queer: il figlio creato da Victor Frankestein è un “mostro” che non trova uno spazio vitale secondo le categorie del consentito, e viene quindi spinto al margine, nel territorio della stranezza e della bizzarria, in una parola della queerness.